GENESI DI UN PROGETTO

Farmacia Comunale n. 6 (Via Naviglio - Ferrara)

La farmacia comunale n. 6 della città di Ferrara è oggi, a mio parere, l'esempio maggiormente rappresentativo dell’uso della tecnologia e del design, mirati ad offrire all’utente-paziente un tempo maggiore da parte del farmacista, per ascoltarlo e consigliarlo nel percorso terapeutico o di prevenzione (slow pharmacy).

La direzione di a.f.m Ferrara, rappresentata nella persona del dott. Riccardo Zavatti, si è da sempre contraddistinta per la concezione oserei dire olistica -totalizzante assunta nei confronti del contesto territoriale in cui l’azienda è insediata; per raggiungere e soprattutto mantenere nel tempo tali peculiarità, servono, conoscenza del tessuto sociale, formazione e informazione professionali continue, buone doti manageriali ed una forte predisposizione per i rapporti umani.

Il progetto della farmacia è partito molto tempo addietro, preceduto da un’analisi dei siti disponibili nella pianta organica, valutando le loro caratteristiche e quindi l’idoneità o meno per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La scelta è caduta su di una palazzina molto gradevole, costruita nei primi anni del novecento per assolvere al compito di scuola elementare per i ragazzi del quartiere Quacchio, l 'immobile si presentava delle dimensioni giuste per accogliere al suo interno la farmacia con i suoi servizi, un poliambulatorio medico e nell’ampio spazio cortilivo alberato con piante esistenti ad alto fusto, un’ampia area parcheggio per auto e cicli.

La progettazione si è svolta in modo sinergico tra il nostro studio e le varie figure professionali, numerose sono state le assemblee volte ad ascoltare attentamente le esigenze della committenza in modo da poterle poi tradurre in realtà tangibile.

Nelle prime righe di questo articolo, ho fatto riferimento all’uso della tecnologia e del design per dare al farmacista maggior tempo da dedicare alla consulenza, nel concreto mi riferivo alla scelta di a.f.m di dotare la farmacia n. 6 di un sistema di automazione per la movimentazione dei farmaci, ed il relativo software capace di gestirla al meglio dando in tempo reale agli operatori l’identikit completo dei pezzi presenti nel magazzino in termini di quantità, di data di produzione, di scadenza, di periodicità e di rotazione.

Quella che dai più è considerata una rivoluzione tecnica esagerata nell’universo farmacia dal quale diffidare, altro non è che la normale risposta in chiave tecnologica, all'evoluzione e alla globalizzazione che la stessa tecnologia sta attuando in tutto il mondo ed in tutti gli ambiti sociali e produttivi.

Per l’esposizione dei prodotti a libero servizio, anche per la presenza del doppio volume, si è deciso di adottare un sistema espositivo modulare, progettato dal “designer della leggerezza“ Alberto Meda, questa soluzione ci ha permesso di trascendere il concetto di espositore e di ragionare per architetture, tutta la parete e quindi l'ambiente intero, raccontano il prodotto, “quel prodotto che il farmacista ha scelto per me tra mille prodotti, perché è il migliore!”

Dunque, il design che qui massimalizza il concetto di visual merchandising, aiuta il farmacista a non svilire la sua immagine di professionista – consulente nei confronti dei propri clienti, anche negli spazi destinati ad uso self service.

Ampio respiro in termini di spazi, è stato dato ai servizi, come l’area per la prova della pressione sanguigna e della glicemia, mentre in una zona più riservata, il progetto ha previsto un luogo attrezzato per tutta una serie di attività riconducibili al benessere, alla salute e all’ascolto delle persone con problematiche da approfondire, questa area, particolarmente curata nel design, nell’uso dei materiali e delle luci, è provvista di un ‘ampio bagno, fruibile anche da persone diversamente abili, testimonianza tangibile dell’impegno che la direzione di a.f.m ha sempre profuso per arginare il disagio.